giovedì 29 agosto 2013

RISOTTO ALLO ZAFFERANO E FUNGHI ...con il Bimby


Il risotto nel Bimby é sempre uno scoglio, nel gruppo di Facebook spesso e volentieri raccolgo lamentele a proposito della mal riuscita di questo piatto. 
Già con la cottura tradizionale non é da tutti fare un buon risotto, e poi i gusti variano ...c'é chi lo preferisce all'onda , quindi molto morbido, chi invece lo preferisce più asciutto e poi i chicchi piccoli ...grandi....insomma tante le variabili... tanti i gusti da accontentare.
Nel Bimby é più difficile perché devi scegliere e dosare tutto prima , compresa la quantità di brodo...spesso si ha la sensazione di controllare poco l'esecuzione della ricetta e questo complica le cose. Da qui gli insuccessi che spesso si hanno.
Ho cercato di scegliere un risotto molto semplice, che tutti possono replicare, é una ricetta base  da cui partire per imparare a cuocere un risotto nel Bimby.
Le regole da seguire sono molto semplici e simili a quelle che normalmente seguiamo nella preparazione classica.
1) Il tempo di cottura del riso é sempre quello indicato sulla confezione ...meno i tre minuti della tostatura, quindi se sulla confezione sono indicati 15 min si deve cuocere per 12 min non di più.
2)  Il brodo deve essere bollente 
3) La quantità di brodo aggiunto é il doppio del riso più 100 g ( un misurìno in pratica) 300 di riso sono 600+ 100 di brodo. Se preferite un risotto all'onda potete aumentare anche fino a 200 g  il brodo in più .
Alcuni suggerimenti in più : io cuocio rigorosamente con antiorario e misurìno chiuso , al limite se mi sembra troppo morbido lo tolgo solo gli ultimi 5 min. Provate con un risotto classico e poi non smetterete più di farlo nel vostro Bimby!

RISOTTO FUNGHI E ZAFFERANO

Tempo di preparazione:TM31 21 min. 

Ingredienti:
(per 6 persone) 
500 g di riso, 
Funghi secchi di ottima qualità , q.b.
Zafferano
1 scalogno
30 g di burro o olio extravergine di oliva 
50 g di vino bianco secco 
1000 gr.di acqua bollente + un misurino ( 100/150 g)
2 cucchiai di dado Bimby ( di carne o vegetale ) 
1 noce di burro, sale q.b., 
parmigiano a piacere



Preparazione: 
Ammollare i funghi secchi in una ciotola di acqua calda.
Preparare il soffritto con lo scalogno e il burro : 3 min. 100° C vel 4. 
Inserire nel boccale il riso e tostare 3 min.100°C vel.soft ( mescolo) ANTIORARIO. A 2 min aggiungere il vino bianco dal foro del coperchio e togliere il misurìno.
Coprire con l'acqua BOLLENTE e insaporire con il dado: 14 min.100°C vel.1 ANTIORARIO . A 6 min dalla fine aggiungere i funghi ammollati e lo zafferano dal foro del coperchio .

(Per il TM21 - il vecchio modello del Bimby- ricordarsi di inserire la farfalla prima del riso)



Preparare una pirofila con fiocchetti di burro e abbondante parmigiano, quando il riso é cotto travasare immediatamente nella pirofila. Servire ancora caldo.
Questa volta ho scelto di servirlo in cestini di parmigiano .
Io semplicemente li preparo scaldando una pentola antiaderente sulla quale ho passato un pezzo di burro, metto 4/5 cucchiai di formaggio ben stesi , una volta dorato lo stacco e lo capovolgo su una tazza per dargli la forma. Per questo passaggio si deve essere veloci perché i cestino si indurisce in fretta e poi non sarebbe più possibile dargli la forma voluta.


CURIOSITA'

Il risotto e il risotto alla milanese, quello con lo zafferano e il midollo , sono praticamente sinonimi. Tanto che la nascita della cottura a risotto viene praticamente fatta coincidere con quella della ricetta conosciuta praticamente in tutto il mondo. 
La leggenda colloca la nascita del “riso alla milanese” in una data precisa: l'otto settembre 1574. Per quel giorno il mastro vetraio belga Valerio di Fiandra, che, al tempo, lavorava all'imponente cantiere del Duomo di Milano, aveva fissato le nozze di sua figlia. Tra le tante portate, fu servito un piatto a base di riso dorato, colorato con lo zafferano che era utilizzato anche nella tintura dei vetri della cattedrale. La preparazione, che voleva essere una burla, ottenne un grandissimo successo tra gli invitati che ne apprezzarono sia il sapore, sia il colore. Subito questo nuovo modo di preparare il riso si diffuse in tutta la città... in realtà fonti storiche più attendibili ci dicono che fino al 1700 non si parla di un risotto cucinato in questo modo e la tecnica predominante sembra essere la lessatura in acqua.
Per trovare una ricetta intitolata “riso giallo alla milanese” si deve arrivare al 1853 con la pubblicazione de Il Nuovo Cuoco Milanese del celebre cuoco meneghino Felice Luraschi. Gli ingredienti: burro, zafferano, midollo di bue e formaggio grana grattugiato.
Alla fine del 1800, Pellegrino Artusi include il “risotto alla milanese” ne La Scienza in cucina e l'arte del mangiar bene. Nella settima edizione del ricettario, sono presenti due “varianti sul tema”, una che non include il vino, l'altra che lo comprende insieme all'aggiunta di midollo, versione “più greve allo stomaco ma più saporita”.
Nel 1974, Anna Gosetti della Salda esce con Le ricette regionali italiane.
A proposito del Risotto alla milanese elenca i passaggi necessari, ma anche ciò che non va mai fatto: bandito il riso parboiled, la tostatura è obbligatoria, come anche la cipolla appassita, tolta o frullata successivamente, e l'aggiunta di midollo. Facoltativo il vino. Lo zafferano è contemplato in polvere o in stimmi. Infine, insostituibile è la mantecatura e immancabile la consistenza “all'onda”.
Il risotto è un prodotto tutto italiano che si è diffuso gradualmente in tutto il mondo per la sua flessibilità: infatti, pur identificandosi in un'unica tecnica cucinaria, si lascia modellare in infinite varianti, sempre originali e talvolta sorprendenti.
Alcuni maestri sono poi guidati dal genio dell'arte e riescono a realizzare dei veri capolavori.
Dall'inizio degli anni Ottanta, nei ristoranti italiani degli USA il risotto è divenuto il piatto più richiesto.
È del 1984 la moderna interpretazione di Gualtiero Marchesi “oro e zafferano” che, al risotto (Carnaroli) aggiunge, all'ultimo momento, quattro lamine finissime d'oro.
Il piú famoso attualmente è 'Zafferano e riso "D'O" 2009' (alla milanese), di Davide Oldani  
ricetta presentata a Identità Milano 2009 .

Fonti e approfondimenti:






BLOG 100% AFFIDABILE !


Molti sono convinti che le amicizie nate nel web non siano amicizie, io con il tempo ho imparato che anche dietro ad uno schermo si possono conoscere belle  persone con le quali ci si ritrova spesso a scambiare opinioni e a condividere passioni.
Claudia è una nuova amica, conosciuta proprio ad un corso di food blogger, insieme abbiamo iniziato questa avventura  e mi ha fatto molto piacere  ricevere da parte sua questo riconoscimento. Lei lo sa di certo, proprio perché ci siamo scambiate le nostre impressioni a tal proposito, che ho aperto questo blog proprio per poter condividere con gli altri la mia grande passione per la cucina, amo pasticciare,amo cucinare e spesso rintanarmi in cucina è come staccare al spina dal resto del mondo , è come dimenticare i problemi che mi assillano durante la vita quotidiana. E’ il mio mondo!
Per questo ringrazio tantissimo Claudia de "LA CUCINA DI STAGIONE" per avermi scelto e spero ora di rendere felici  altri 5 blog che ho scelto per originalità, creatività e puro talento e che soprattutto corrispondono ai seguenti e fondamentali requisiti meritevoli di questa menzione: "Blog Affidabile" e precisamente:
  • E' aggiornato regolarmente
  • Mostra la passione autentica del blogger per l'argomento di cui scrive
  • Favorisce la condivisione e partecipazione attiva dei lettori
  • Offre contenuti ed informazioni utili e originali
  • Non è infarcito di troppa pubblicità


"Dichiaro che i blog seguenti da me scelti rispettano le 5 regole del Premio "Il Blog Affidabile" disponibili a questa pagina  http://www.gliaffidabili.it/a/altro/il-premio-il-blog-affidabile. Sono pertanto una risorsa utile per gli utenti della Rete e meritevoli di essere conosciuti da un pubblico più ampio come gli artigiani, le aziende ed i professionisti iscritti su  http://gliaffidabili.it/".

I blog da me prescelti, in ordine sparso, sono:

I miei complimenti a tutti voi… e buon lavoro a tutte!

Cri

PREMIO DELL'AMICIZIA BLOGGER

Monica , è una blogger che ho incrociato da poco nel web e oggi ho trovato una sorpresa molto gradita da parte sua, un premio per l’amicizia!




Per vincere questo premio bisogna attenersi a delle regole e lo faccio volentieri sopratutto per dimostrare la mia gratitudine a chi mi segue ,in questo caso è il bog :Monydelfina
  
Adesso non mi resta che dirvi 7 cose di me che non sapete per entrare in possesso ufficialmente del premio:


  • Amo il mare
  • Mi piace la gente allegra
  • In tutto quello che faccio ci metto il cuore
  • Amo la natura
  • Penso Positivo (così sapete anche che adoro Jovanotti)
  • Mi piace spadellare, la cucina mi rilassa
  • Sono molto curiosa
Adesso devo girare il premio ad altri blog che hanno meno di 200 follower :

La cucina di stagione di Claudia 
Anna n casa di Anna  
Violamirtillo di Alice e Claudia 
Briciole di bontà di  Rosi e Soni 
Sogni e sapori in cucina di Monica 


Spero di avervi fatto cosa gradita...buona giornata! Cri

mercoledì 28 agosto 2013

VITELLO TONNATO...la cucina regionale


Il vitello tonnato (vitel tonnà o vitel tonnè in piemontese) è un antipasto tipico della cucina del Piemonte.
Sono varie le città piemontesi che vantano la paternità di questo piatto, ma quelle in cui si può degustare il vitello tonnato più tradizionale d'Italia sono due cittadine in provincia della "Provincia Granda" (Cuneo) : Alba e Garessio.



Come spesso accade per le ricette della tradizione, le origini si perdono nella notte dei tempi, infatti il passaggio di queste preparazioni veniva affidato per lo più a racconti orali. Certo é che le prime versioni non avevano nulla a che vedere con il Vitello Tonnato che serviamo oggi sulle nostre tavole. 
Sembra che nel settecento accanto alla versione fredda ne esistesse addirittura una calda.
La preparazione fredda tipicamente estiva era a base di carne marinata, lessata ed affettata e veniva accompagnata da un'emulsione ottenuta con il fondo di cottura. Nella preparazione calda, tipicamente Invernale, invece, la carne era arrostita, affettata e servita con la salsa di cottura addensata (spesso con farina) e deglassata con succo di limone.
Nel libro "La cucina degli stomachi deboli" più volte edito nel 1800, la ricetta ha tre varianti. 
Alla fine dell'ottocento risale la prima ricetta "ufficiale" scritta che appare  tra i Rifreddi dell'opera del Pellegrino Artusi "La Scienza in cucina e l'arte del mangiar bene".
Vi trascrivo per curiosità la ricetta presente sul libro dell'Artusi, anche se chiamarla ricetta é riduttivo sembra una poesia ...voi che ne pensate? 


Ai giorni nostri il Vitello tonnato , per definirsi tale deve avere le seguenti caratteristiche:
1) Deve essere preparato con uno specifico taglio di carne (il girello di Fassone piemontese ) marinato nel vino bianco secco e aromi (carota, sedano, cipolla, alloro) per almeno 12 ore e poi bollito in acqua con tutta la marinata. 
2) Il piatto va servito freddo, tagliato a fettine sottili  e in un piatto coperte  con una salsa a base di tonno sott'olio detta salsa tonnata 
3) La salsa è preparata frullando il tuorlo delle uova sode con capperi, talvolta acciughe sotto sale, olio extravergine d'oliva, vino bianco, qualche goccia di succo di limone, sale e pepe. Il tonno può essere aggiunto e frullato insieme o aggiunto alla fine senza frullarlo per avere un presenza più evidente.
Per semplicità di preparazione spesso si utilizza la maionese fatta in casa, con tonno, capperi e acciughe. 
La ricetta tradizionale tramandata da secoli è stata inserita nel ricettario dell'Accademia Italiana della Cucina, progetto nato per salvaguardare il patrimonio gastronomico italiano che rappresenta la storia, la tradizione, le nuove tendenze e l'identità di un popolo.



Ecco come preparare il vitello tonnato con il Bimby:

Vitello tonnato

Ingredienti per 6/8 persone:

Per la carne: 

800g di magatello 
1 carota, 
1 cipolla, 
1 costa di sedano, 
30 g di vino bianco o 1 cucchiaino di aceto , 
1 cucchiaio d'olio, 
1 presa di sale grosso

Per la salsa tonnata:
  
3 filetti di acciuga
1 cucchiaio di capperi
80 g di tonno sott'olio
(queste dosi sono puramente indicative  perchè va molto a gusto)

Procedimento con il Bimby:

Mettere tutti gli ingredienti nel boccale , appoggiare la carne sulle lame aggiungere acqua fino a coprire, facendo attenzione a non superare il livello indicato nel boccole. 
Lessare la carne; 50 min. temp. Varoma, Antiorario, vel. Soft ( mescolo) .
Se volte una carne più saporita aggiungetela quando l'acqua bolle, per un brodo migliore partire con la carne nell'acqua fredda. Lasciar raffreddare la carne nel suo brodo poi scolarla, chiuderla in carta stagnola e lasciarla riposare una notte in frigorifero questo per facilitare il taglio della carne.

Preparare la salsa tonnata:

Mettere acciughe, capperi e tonno nel boccale , tritare 10 sec vel 6 .
Aggiungere la maionese e mescolare a vel 2 se la salsa é troppo densa allungare con un po' di brodo della cottura.

Tagliare la carne con una affettatrice o con un coltello ben affilato per ottenere fettine molto sottili. Disporre in un piatto da portata e coprire con la salsa, rimettere in frigorifero coperto con pellicola trasparente fino al momento di servirlo.

Luca Montersino nel corso di una  puntata di "Accademia Montersino" su Alice ha dato alcune indicazioni su come preparare una salsa tonnata:
Tritare capperi acciughe e prezzemolo. Poi aggiungere il tonno. La salsa Worcester , il vino bianco per diluire.La salsa tonnata deve rimanere un po' fluida.
La carne va cotta in acqua già calda finché arriva a 52 °C al cuore  ,( nel Bimby 700 g di carne ci impiegano circa 40/45 min!) a questo punto lasciare raffreddare nel brodo di cottura . Il girello di vitello o magatello deve essere rosato internamente per mantenere l' umidità , se si asciuga troppo non va bene. 
Per impiattare la carne Luca consiglia di non coprirla con la salsa ma accompagnarla. Le fette vanno impiattate in altezza , accompagnate da una piccola dose di salsa e decorate con prezzemolo riccio e pomodorini, qualche foglia di misticanza a contorno e un filo d'olio. Otterrete un piatto raffinato che stupirà i vostri ospiti

Per saperne di più e fonti:

http://www.cuoco-adomicilio.com/wp-content/uploads/2013/01/vitello-tonnato.pdf

http://vitellotonnatolover.wordpress.com/2011/02/11/hello-world/

http://it.m.wikipedia.org/wiki/Vitello_tonnato

http://www.accademiaitalianacucina.it/node/78312

La cucina italiana di agosto 2013







martedì 27 agosto 2013

INVOLTINI FANTASIA

Oggi é domenica e ,come vi ho già scritto, la giornata in cui non amo cucinare. Uno dei miei piatti preferiti in queste occasioni sono gli "Involtini fantasia". Chi mi conosce sicuramente almeno una volta li ha assaggiati.
Li ho chiamati così perché sono nati in una giornata dove avevo pochissimi ingredienti in frigorifero e quindi mi sono dovuta arrangiare con quello che c'era in casa. É un antipasto sfizioso ma può anche essere servito come secondo sopratutto quando il primo piatto é già di per se molto sostanzioso.
Gli ingredienti sono di stagione zucchine o melanzane , pomodorini datterino o pachino.
Solo una piccola nota, la ricetta prevede il microonde ma chi non lo avesse può tranquillamente usare il forno inoltre  le dosi sono indicative quindi potrebbero richiedere un aggiustamento in base ai gusti. In famiglia i preferiti sono quelli con le zucchine, io invece amo quelli con le melanzane...per cui per accontentare tutti solitamente li faccio entrambi!
Buona domenica a tutti e passiamo alla ricetta:

Ingredienti per 24 involtini:

200 g di ricotta 
50 g di parmigiano
6 foglie di basilico 
24 fette di zucchine e melanzane lunghe grigliate
2hg di speck (almeno 12 fette- io ne uso mezza fetta per ogni involtino ma se si preferisce usarla intera basta conteggiare 24 fette)
10/ 15 pomodorini datterino
Sale qb
Olio extravergine di oliva ( evo) qb

Procedimento:
Tagliare a fettine sottili sia la melanzana che la zucchina ricavare in totale 24 fette. 
Grigliarle e mettere da parte.

In una terrina lavorare la ricotta con il parmigiano reggiano e il sale, al termine aggiungere le foglie di basilico tagliate a listarelle molto sottili.
Preparare una pirofila di vetro adatta al microonde, spennellare il fondo con un po' di olio evo. Su di un tagliere adagiare la  fettina di speck , la zucchina grigliata e aggiungere un cucchiaio di ripieno avvolgere il tutto ed adagiare nella pirofila. 
Ripetere l'operazione fino ad esaurimento degli ingredienti.
Una volta completata la pirofila preparare una dadolata di datterino conditi con pochissimo olio e sale e spargerla sugli involtini. Coprire con una pellicola da microonde e cuocere pochissimi minuti, giusto il tempo per far intiepidire gli ingredienti.
Servire in tavola!

Con questa ricetta partecipo al contest di  LA MIA CUCINA IMPROVVISATA


   
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SPAGHETTONI DELLA NONNA


Questa ricetta é di semplice esecuzione ma molto gustosa. Il nome che ho dato alla ricetta é legato al fatto che mia mamma, la nonna in questione , la fa frequentemente tanto che i miei figli, a cui piace molto , quando la vogliono mi chiedono la pasta alle zucchine come quella della nonna... Si perché in casa nostra c'é la pasta come quella della nonna, il risotto come quello della zia, le lasagne dell'altra zia, la paella dell'altra zia ...così i miei figli definiscono alcune ricette e ogni volta poi naturalmente c'é il confronto con l'originale...e allora io vario un po' giusto per dare spazio alla mia personalizzazione.
Mia mamma ovviamente la fa in padella io invece ho voluto proporvi oltre alla versione classica anche quella con il Bimby
Ho usato gli spaghettoni al posto delle linguine e ho aggiunto lo zafferano durante la cottura della pasta , per il resto tutto come da ricetta ...della nonna naturalmente!



Ingredienti per 4 persone

400 g di spaghettoni di semola di grano duro Bio
Zafferano, 1 bustina
1200 g di acqua
350 g di zucchine ( 2/3) taglite a dadini
20 Pomodorini tagliati a daini
10 foglie di basilico
1/2 porro a rondelle
1 spicchio di aglio
Olio evo
dado vegetale


Procedimento nel Bimby: 

Cuocere i porri con l'olio  : 3 min a  100°C antiorario vel mestolo.
Aggiungere le zucchine a dadini: 10 min 100°C antiorario vel mestolo
Travasare in una pirofila e tenere in caldo.
Mettere nel  boccale, senza lavarlo: olio evo, spicchio di aglio, pomodorini e dado vegetale e cuocere 5 min 100°C antiorario vel mestolo.
Spolverare con il basilico tritato.
Mettere con le zucchine e tenere in caldo.
A questo punto con il Bimby avete due possibilità:
La prima di cuocere la pasta in modo tradizionale aggiungendo semplicemente lo zafferano all'acqua di cottura.
La seconda é quella di cuocere la pasta nel boccale direttamente...io questa volta ho scelto questa modalità , il motivo é che con la cottura nel boccale la pasta mantiene l'amido ed assorbe meglio il condimento provare per credere! 
Fondamentale é ricordarsi di inserire l'ANTIORARIO .
Senza lavare il Bimby aggiungere 1200 g di acqua e un po' di sale grosso integrale
Portare ad ebollizione: 10 min 100°C antiorario vel 2.

Aggiungere lo zafferano e gli spaghetti dal foro del coperchio, impostare i min necessari per la cottura della pasta meno 2 min, cuocere a 100°C antiorario vel mestolo. Per far scendere gli spaghettoni premere con il palmo della mano finché non sono scesi... (vedi foto sopra)
A fine cottura assaggiare, devono rimanere al dente per poter poi far riposare un po' la pasta nel sugo.
Una volta pronti scolare, aiutandosi con il cestello e mettere nella pirofila del sugo di verdure. Mescolare e servire spolverare a piacere con parmigiano o pecorino stagionato.

Procedimento classico: 

In una padella stufare i porri con un po' di olio e acqua. Aggiungere le zucchine a dadini e cuocere a fuoco vivace per poco tempo , insaporire .
Mettere da parte in una pirofila e tenere al caldo.
Aggiungere nel tegame olio aglio e saltare i pomodorini al termine insaporire e cospargere con   il basilico . Aggiungere le  zucchine e tenere al caldo.
Nel frattempo portare ad ebollizione l'acqua per la cottura della pasta.
Quando bolle aggiungere lo zafferano e gli spaghettoni. Cuocere per il tempo indicato sulla confezione.
Scolare tenendo da parte un po' di acqua di cottura.
Mettere la pasta con il condimento e saltare facendo attenzione a non asciugare troppo, se fosse necessario aggiungere un po' dell'acqua tenuta da parte.

Con questa ricetta mi piacerebbe partecipare al contest di CUOCO PER CASO,

Con questa ricetta partecipo anche alla raccolta di Settembre { #Vogliadi... #Pasta } di Oggi pane e salame...domani

venerdì 23 agosto 2013

PINZOLO E LA VAL RENDENA

Pinzolo vista dal Parco
Con la fine dell’estate arrivano i ricordi…ricordi di vacanze trascorse all’insegna del relax e dei ritmi tranquilli. Vacanze che servono per ricaricarsi e poter affrontare poi gli impegni invernali.
Io amo la tranquillità quindi nel mese di agosto preferisco restare a casa…fatta eccezione per una settimana , quella che solitamente trascorriamo tutti e quattro  insieme, la vacanza di famiglia insomma.
Pinzolo è la località montana nella quale ci rechiamo. Amo molto questo posto perché a periodi alterni vi ho trascorso sia le vacanze invernali che quelle estive. Quando i miei ragazzi erano piccoli, passavano i fine settimana sugli sci, e per chi ama questo sport questa è una bellissima zona, difatti oltre alle piste sciistiche di Pinzolo in pochissimo tempo , attraverso una funivia si possono raggiungere quelle di Madonna di Campiglio e di Marileva -Folgaria. Dal Natale 2010 è stata completata la fantastica pista DoloMitica, una tra le piste più impegnative delle Alpi.
Esiste anche un anello di fondo, che si svolge lungo il fiume Sarca.
Nel comune si trova anche un bellissimo Palazzetto del Ghiaccio dove è possibile assistere a spettacoli, partite di Hockey ed inoltre è aperto al pubblico per chi volesse provare l’ebrezza del pattinaggio sul ghiaccio.
La località di Pinzolo, con i paesi confinanti di Giustino e Carisolo, si trova nella parte superiore della Val Rendena: qui la Valle di presenta molto ampia e pianeggiante, prima di inerpicarsi verso Madonna di Campiglio e di restringersi a sinistra nella selvaggia Val Genova.
La piana di Caderzone 
Spaventapasseri
Questa sono io....quella a destra ovviamente! ahah
E’ il luogo ideale per trascorre le vacanze in famiglia, le strutture presenti possono soddisfare le esigenze di grandi e piccini . Il suo  boom turistico risale agli anni ’60 con la realizzazione di strutture turistiche per l’estate (tennis, campi da calcio, parchi) e dei primi impianti di risalita al Doss del Sabion. Da allora sono stati costruiti moltissimi hotel, bed & breakfast, agriturismi e residence, in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza. Gli interventi di ammodernamento delle strutture turistiche sono continui, ed oggi sono molti gli hotel a quattro stelle dotati di piscina e centro benessere
L’estate è possibile effettuare numerose  passeggiate, da quelle più comode nel fondovalle e nei boschi limitrofi, ai pascoli e laghi alpini, fino alle escursioni più impegnative come la spettacolare Via delle Bocchette.
Rifugio Fontanabona
Val di Genova
Antica Vetreria
Sarca
Aggiungi didascalia

La pista ciclabile ormai arriva fino al fondovalle a Tione , ma i percorsi in bicicletta sono innumerevoli , alcuni più impegnativi altri adatti a tutti.
Pista ciclabile
Pista ciclabile

Il Parco è il fiore all’occhiello di questo paese , punto di incontro dei turisti, ma anche dei locali…è gremito soprattutto nel pomeriggio, quando dopo le escursioni ci si ritrova per fare qualche tiro a pallone o quattro chiacchere in compagnia. Per i piccini tantissimi giochi e il furgoncino del Rustick…il gelataio che dispensa coni a volonta’!

Passeggiata in carrozza nel Parco
Parco di Pinzolo
Pinzolo vista dall'alto

Per gli amanti della natura e dei sapori genuini, ogni settimana l’Azienda di promozione turistica organizza golose gite nelle più belle malghe della zona, per gustare polenta e formaggio fumanti.
Nel periodo di agosto ci sono diverse iniziative sagre locali, eventi culturali e gastronomici da non perdere,  non per ultimo lo spettacolo pirotecnico di ferragosto sempre molto suggestivo.
Per gli appassionati di calcio Pinzolo , nel mese di luglio,è sede del ritiro pre-campionato dell'Inter.
Nonostante lo sviluppo esponenziale è riuscita a mantenere il carattere di un paese alpino ricco di cultura e tradizioni.

Bar Nazionale
Mucca razza rendena
Sopra la bottega di Caola, qui l'insegna della forneria  di Pinzolo

Le sue origini sono antiche, come testimonia la chiesa di S.Vigilio, eretta probabilmente prima dell’anno Mille, anche se l’assetto attuale risale al 1515. Anche il turismo gode a Pinzolo di antiche tradizioni: i primi hotel risalgono infatti alla fine dell’Ottocento, quando la zona incominciò ad essere frequentata da scalatori provenienti soprattutto dall’Inghilterra e dalla Germania.
San Vigilio

Il campanile della chiesa parrochhiale
L’elegante campanile di Pinzolo, costruito interamente con tonalite della Val di Genova, è stato realizzato negli anni 1865-1867 dal maestro muratore Valsecchi, su progetto di Leopoldo Claricini. Con i suoi 72 metri (il più alto del Trentino) domina l'abitato di Pinzolo e l'alta Val Rendena.


Ho deciso di scrivere questo post un po' fuori tema rispetto all'argomento del blog per poter partecipare ad un'iniziativa che trovo molto interessante. Calendula e Camomilla , ha organizzato un Link party dedicato all'Italia e alle sue bellezze, un modo come un altro per promuovere il turismo nella nostra nazione che merita di essere visitata. 
Se qualcuno di voi volesse partecipare è davvero una bella proposta , un po' più impegnativa ma decisamente interessante. Mi raccomando diffondete il più possibile e se avete un blog condividete la vostra località preferita!


I LOVE ITALY ( ALLA SCOPERTA DELLE BELLEZZE NATURALI E CULTURALI DELL'ITALIA )



giovedì 22 agosto 2013

LA SPRESSA DELLE GIUDICARIE...le vacanze a tavola


Di rientro dalle vacanze si porta sempre con se qualcosa di nuovo...viaggiare significa conoscere...e non sempre é necessario allontanarsi troppo da casa per vedere località splendide. Io sono fatta per vivere al mare ma da sempre abito in una località di montagna ,quindi per nascita sono molto legata ai paesaggi montani. 
Da molti anni , insieme alla mia famiglia , trascorro le vacanze estive a Pinzolo , località in provincia di Trento comune della più nota Madonna di Campiglio.
È una vacanza sempre all'insegna del relax , dove le ore trascorrono lentamente con ritmi ben lontani dalle frenesie del resto dell'anno. C' é tempo per assaporare i cibi in un modo diverso, sarà forse questo che li rende speciali e sarà per questo che il nostro primo pranzo, quando arriviamo, é sempre a base di Spressa e carne salada...proprio perché questi due prodotti sono indissolubilmente legati all'idea di vacanza ! 
Per questo motivo volevo condividere con voi alcune notizie sulle  sue caratteristiche e su come viene prodotta la Spressa, formaggio di alpeggio che viene impiegata in molte ricette.

LA SPRESSA DELLE GIUDICARIE 



( credito fotografico www.italiaatavola.net) 

La Spressa delle Giudicarie DOP è un formaggio semimagro da tavola, a pasta semidura e fermentazione naturale. La zona di produzione si trova nel Trentino Occidentale (Valli Giudicarie, soprattutto Val Rendena, e Val di Ledro), in parte all'interno del Parco Naturale Adamello-Brenta. E' uno dei più antichi ed apprezzati formaggi dell'arco alpino.
Un tempo veniva prodotto in modo artigianale nei masi ('munt', o 'munc' al plurale, nel dialetto locale), prima di trasferire le vacche all'alpeggio. Oggi la produzione, per la maggior parte, viene ottenuta nel caseificio di Pinzolo (circa 50 quintali di latte al giorno dai quali vengono estratte in media 54 forme).
La denominazione "Spressa" deriva dalla voce dialettale "spress", ossia la massa rappresa spremuta. .
I primi riferimenti storici risalgono a tempi molto remoti, come dimostra la "Regola di Spinale e Manez" del 1249.
Più recentemente i richiami a questo formaggio si rintracciano nell' "Urbario" di Marini, nel quale, per gli anni 1915 e 1916, viene riportata la "Spressa da polenta" come formaggio tipico.
Le procedure e le metodiche di produzione, pur con i necessari adeguamenti tecnologici, sono rimaste rigorosamente quelle di un tempo.
L'utilizzo di solo latte crudo consente la produzione di un formaggio genuino, con aromi, profumi e sapori che sono caratteristici e derivano principalmente dal fieno locale utilizzato.
La Spressa delle Giudicarie DOP è un formaggio da tavola prodotto con latte vaccino crudo ottenuto da vacche di razza Rendena (autoctona), Bruna, Grigio Alpina, Frisona e Pezzata Rossa.
È maturo all'età minima di tre mesi quando viene definito "giovane",ma può essere conservato anche oltre i sei mesi , quando viene definito "stagionato". È prodotto da latte parzialmente scremato per affioramento naturale, ma la sua caratteristica più importante è quella di essere uno dei pochi formaggi a basso tenore di grasso. 
Nella sua produzione è vietato l'impiego di qualunque tipo di additivo . Si ottiene con latte proveniente da bovine alimentate con fieno senza l'impiego di insilati.
Per tradizione viene prodotta dal 10  settembre fino al 30 di giugno , periodo nel quale le vacche sono alimentate con foraggio secco.
Da sempre la Spressa delle Giudicarie DOP é considerata un formaggio magro infatti un tempo "smagravano" il latte il più possibile per ottenere il maggior quantitativo di burro, allora molto più remunerativo del formaggio, con il latte rimasto dalla scrematura venivano prodotti i formaggi per l'auto-consumo, che risultavano quindi estremamente magri.
Oggi, anche se solo una parte del latte utilizzato per produrla è scremata,  la Spressa rimane il formaggio ideale per chi desidera evitare l'eccesso di grassi senza però dover rinunciare al sapore intenso di un formaggio di montagna.
Una tradizione casearia mantenuta nel tempo ed arricchita da conoscenze e tecniche attuali e l'artigianalità del processo di produzione si affiancano all'utilizzo di latte proveniente da bovine alimentate con fieno, erba e mangimi sani, restituendo nelle sue scaglie chiare tutta la ricchezza dei pascoli di montagna.
Migliorate le condizioni di vita e cambiate le esigenze alimentari oggi non si produce più quel formaggio molto magro e talvolta verdastro di un tempo , ma un prodotto saporito, genuino , tradizionale , dal gusto marcato , con un tenore in grasso limitato, ma senza gli eccessi di un tempo. 
Il sapore è netto, intenso e dolce, più deciso nella versione stagionata.
La Spressa delle Giudicarie è un formaggio da tavola, con giusto grado di sapidità e di facile digeribilità. Ottimo fuso con la polenta. I vini consigliati per l'abbinamento sono i rossi gagliardi; si sposa magnificamente con il Marzemino d'Isera.

Caratteristiche

Prodotto: formaggio a pasta semidura e semicotta.
Qualità : formaggio a pasta friabile e compatta , di colore bianco o leggermente paglierino con occhiatura sparsa e di media grandezza. La crosta è liscia e sottile.  Lo scalzo è quasi diritto e di ridotte dimensioni (circa 9 cm circa), e riporta il marchio Spressa.
Ingredienti: latte vaccino crudo, fermenti lattici naturali autoctoni , caglio, sale
Peso: forme cilindriche (diametro 35 cm) da 8-10 kg 
Conservazione: in ambiente con temperatura controllata, temperatura massima 10/12  °C   T.M.C : 2 anni.
Valori nutrizionali: 
riferiti a 100 g di prodotto ( i dati possono subire variazioni in funzione del periodo di produzione) 
Valore energetico : 373 kcal/ 1550 kj;
Proteine:31,8 g
Grassi: 27,3 g;
Carboidrati: inf 0,1 g 
Calcio: 1200 mg 
Fosforo: ( % rda): 710 mg 



Fonti:

Caseificio sociale Pinzolo-Fiavé-Rovereto  ( TN) 
uno dei siti su Pinzolo

Anche se le vicissitudini finanziarie del Caseificio sociale hanno portato al fallimento della società , l'unico tutt'ora aperto resta quello di Pinzolo legato alla produzione della Spressa, 




lunedì 19 agosto 2013

TORTINO ALLA NOCCIOLA di Luca Montersino


Questa ricetta di Luca Montersino non è sicuramente tra le più famose e diffuse nel web, ma io la trovo molto interessante sia dal punto di vista “salutistico” che per la facilità di esecuzione. Inoltre è un’alternativa sfiziosa alle solite meringhe quando si vogliono smaltire gli albumi in eccesso.
Questi tortini grazie all’ assenza di farina e latticini sono adatti anche per gli intolleranti al glutine e al lattosio . Gli ingredienti sono pochi...il procedimento semplice! 
Un solo consiglio: procuratevi degli stampi in silicone! La prima volta che li ho fatti ho usato le cocottine di ceramica da forno ma ho fatto fatica a toglierli e si sono rotti tutti, la seconda volta mi sono procurata gli stampi adatti ed è stato decisamente più facile estrarli. Tra l’altro quelli indicati sono tra gli stampi a maggiore utilizzo in cucina,

TORTINO ALLA NOCCIOLA

Ricette tratta dal libro: “Croissants e biscotti”  di Luca Montersino pag.160

Ingredienti per circa 8/10 tortini:
  • 200 g di zucchero
  • 200 g di albumi
  • 100 g di farina di nocciole (o 100 g di nocciole da fare a farina nel bimby!)
  • 100 g di nocciole in granella (per ingranellare gli stampi)
  • 5 g di cacao amaro in  polvere
  • zucchero a velo


Procedimento con il Bimby:

Tritare a granella 100 g di nocciole e mettere da parte per ingranellare gli stampi.
Preparare la farina: tritare le nocciole con il cacao e 20 g  di zucchero  vel 5\6 attenzione a non esagerare altrimenti vi trovate con la pasta di nocciole.
Pulire molto bene il boccale e inserire la farfalla. montate gli albumi con 180 g di zucchero, 37° C vel 3 per 7 min. poi ancora a vel 4 per 5 min.
Passare in una ciotola e aggiungete a mano con una spatola la farina di nocciole, la granella di nocciole e il cacao setacciato. Riempite con il composto gli stampini a forma di mezza sfera di silicone precedentemente unti con il burro e ingranellati con granella di nocciole
Fate cuocere a 170° C per circa 20 minuti. Togliete dagli stampi, lasciate raffreddare bene e decorate per metà con zucchero a velo.

Procedimento classico (tratto dal libro):

Montate con la frusta elettrica gli albumi e lo zucchero (io li ho montati per diversi minuti fino ad avere una spuma soda tipo meringa) Aggiungete a mano con una spatola la farina di nocciole, la granella di nocciole e il cacao setacciato. Riempite con il composto gli stampini a forma di mezza sfera di silicone precedentemente unti con il burro e ingranellati con granella di nocciole. Fate cuocere a 170° per circa 20 minuti. Togliete dagli stampi, lasciate raffreddare bene e decorate per metà con zucchero a velo.

Con questa ricetta partecipo al contest di  Una Fetta Di Paradiso "Dolci Con Farine Speciali”




Ricetta provata anche da "Profumo di biscotti"

domenica 18 agosto 2013

MOUSSE AI FRUTTI DI BOSCO CON COMPOSTA DI MIRTILLI...e un altroGiveaway !





Eccomi rientrata dalle vacanze...con tante nuove ricette ! come inizio ho deciso di partecipare al Giveaway di un blog che seguo da qualche tempo, molto carino e ricco di spunti. Il blog è quello di Gabila chiama Panedolcealcioccolato, per partecipare richiede una ricetta con frutta fresca...ed io ho pensato a questo dolcetto con una composta di mirtilli velocissima da fare al microonde.
Quando parliamo di frutti di bosco pensiamo a fragoline, mirtili, ribes e lamponi ma anche more e uva spina. Sono frutti che nascono spontaneamente ai margini dei boschi di montagna e di collina oppure nel sottobosco. Ma la maggior parte vengono coltivati a scopo commerciale, tanto che anche noi possiamo farli crescere nel nostro orto, in vaso o in giardino, 
Sono frutti buoni, anche se delicati, una gioia per gli occhi ricchi di vitamine e grazie alle loro proprietà benefiche fanno bene alla salute. 
Ma passiamo alla ricetta!


PER LA MOUSSE DI FRUTTI DI BOSCO:

300 g di purea di frutti di bosco misti 
10 g di colla di pesce  ( 5 fogli ammollati in 50 g di acqua)
300 g di panna fresca al 35%
180 g di meringa italiana*
1/2 limone, il succo
1 cubetto di ghiaccio 

Procedimento nel Bimby :

Frullare i frutti di bosco , con il succo di  1/2 limone e 1 cubetto di ghiaccio ( servono per non far ossidare la frutta e mantenerne inalterato il colore) 10 sec a vel 8 e poi altri 10 a vel 10
Scaldare 50 g di purea 1 min 100 °C vel 2
Inserire i fogli ammollati di gelatina ed frullare a vel 4 per 30 sec o fino quando la gelatina si è sciolta.
Versare il composto nel resto della purea e mescolare .
Lavare accuratamente il boccale, asciugare e riporre in frigorifero.
Mettere la farfalla nel freezer.
Aggiungere alla purea i 180 g di meringa italiana e mettere da parte.
Montare la panna nel boccale, molto freddo  e inserirla nel composto mescolando sempre delicatamente e dal basso verso l'alto.
Dosare la mousse ottenuta negli stampi in silicone da muffins e mettere in congelatore.
Si ottengono 24 mini mousse .

Procedimento classico:

Preparare la purea di frutti di bosco frullando con un mixer i frutti , il succo di limone e il cubetto di ghiaccio.
Scaldate una piccola parte di purea scioglietevi dentro la colla di pesce precedentemente ammollata e ben strizzata, unite la parte di purea di frutti di bosco. fredda e, infine, la meringa italiana mescolando dal basso verso l'alto. Completare il tutto con la panna montata , mescolando sempre delicatamente e dal basso verso l'alto .

* PER LA MERINGA ITALIANA:

70 g di albume
25 g di destrosio (o in alternativa zucchero semolato)
120 g di zucchero semolato
30 g di acqua
Con questa quantità vengono circa 200 g di meringa italiana.

Procedimento nel Bimby:

Per piccole dosi ( metodo di Luca Montersino )
Mettere nel boccale  l’acqua, lo zucchero, il destrosio e gli albumi. cuocere a 80 °C vel 1 per 5 min.
Controllare a vista e una volta raggiunta la temperatura passare a  90 °C per pochissimi secondi ( In questo modo si raggiungono gli 85 °C richiesti per la pastorizzazione dell'uovo ) quindi spegnere, inserire la farfalla e montare fino a quando diventa tiepida, controllare dal foro quando il composto é tiepido e ben montato travasare in una ciotola.


165 g di albume
55 g di destrosio (o in alternativa zucchero semolato)
280 g di zucchero semolato
75 g di acqua

Per dosi più grandi : 
Inserire nel boccale la farfalla. Introdurre l'albume e i 55 g di destrosio
Mettere  a bollire in un pentolino l'acqua e i 280 g di zucchero. La temperatura da raggiungere è 121 °C per chi ha il termometro. Chi non lo ha può regolarsi in questo modo: lo sciroppo ha raggiunto la temperatura adeguata quando le bolle che si producono durante l'ebollizione sono grandi e scoppiettanti e il liquido si è un po' ridotto (occorreranno all'incirca un paio di minuti a partire dal momento dell'ebollizione in totale però anche 12 minuti).
Quando inizia a sobbollire lo zucchero (115° circa) azionare il Bimby a vel 2 in modo che gli albumi inizino a schiumare e diventare bianchi.
Una volta pronto lo sciroppo, togliere il misurino dal foro  e portare la vel. a 4. Aggiungere la prima metà dello sciroppo tutta insieme e il restante a filo continuare a far montare per almeno 10\12 min., finché cioè il composto all'interno non risulta notevolmente intiepidito, lucido e soffice.In estate ci vogliono anche 16 min.Io dopo 10 min passo a vel 3 e proseguo.

Procedimento classico:

Per piccole dosi ( metodo di Luca Montersino )
Mescolate l’acqua, lo zucchero e gli albumi ; fateli cuocere fino a 85 °C, quindi montateli nella planetaria fino a raffreddamento ( oppure utilizzare un frustino elettrico!) 

Per  dosi grandi: 
In una pentola far sciogliere i 170 g di zucchero nell'acqua. Cuocere a fiamma alta fino ai 121°C, fate attenzione a non far caramellare e tenete pulito il bordo del pentolino eliminando gli schizzi di zucchero con un pennellino umido!
Nel frattempo fate schiumare in planetaria gli albumi con i 35 gr di destrosio, poco prima di togliere lo sciroppo dal fuoco alzate al massimo la velocità della frusta e versate la prima parte dello sciroppo di zucchero tutta insieme sul bordo del recipiente (non sulla fruste mentre girano altrimenti vi schizzerà tutto sui bordi!) poi versate il restante a filo e fate montare fino a raffreddamento.
La meringa è pronta.
Se volete congelarla disponetela su una teglia livellandola con una spatola e coprite con una foglio di pellicola.
Lo zucchero caldo ha fatto sì che la meringa sia stata pastorizzata e quindi può essere consumarla anche così .

COMPOSTA DI MIRTILLI:

400 g di mirtilli 
80 g di zucchero
1/2 limone, il succo

Procedimento nel microonde:

Io questa composta la faccio al microonde, ma nulla vita di cuocerla in padella.
Mettere tutti gli ingredienti in una pirex molto alta, gli ingredienti non devono superare la metà dell'altezza perché altrimenti tracimano.
Senza coprire mettere nel microonde e cuocere per 10 min alla massima potenza.
Controllare con la prova piattino, se non è ancora pronta proseguire per altri 10 min sempre a massima potenza. Il risultato deve essere una composta un po' liquida da poter utilizzare su gelati o mousse.

Procedimento classico: : 
cuocere a fuoco lento per il tempo necessario . È pronta quando il succo prende una consistenza simile allo sciroppo di frutta.

Con il microonde io preparo tutte quelle composte di frutta che voglio utilizzare in abbinamento ai dolci . Non sono però adatte ad essere conservate per lungo tempo in quanto contengono poco zucchero. In frigorifero si conservano al massimo per un mese.

CON QUESTA RICETTA PARTECIPO AL GIVEAWAY DI PANEDOLCEALCIOCCOLATO